giovedì 28 ottobre 2010

Jardin des plantes

E' da qualche giorno che non scrivo, i corsi all'uni cominciano ad essere pressanti e ci sono talmente tante altre cose da fare in giro per la città che non riesco mai ad avere più di cinque minuti in cui stare seduta e dedicarmi al nostro spazietto sul web.

In più ho questa continua fastidiosa sensazione di aver pochissimo tempo per fare tutte le mille e più cose che ci sono da fare/vedere/sentire qui prima della mia partenza.. inutile dire che qui il tempo vola.
Mi perdonerai!

Sono rimasta indietrissimo con le foto fatte, ma intanto ho deciso di mostrarti quelle fatte un paio di settimane fa al Jardin des Plantes, il favoloso giardino botanico di Paris che fa da sfondo al museo di storia naturale.

Più precisamente le foto sono state scattate, con maestria dal mio fotografo ufficiale nonchè amore, Francesco, all'interno delle serre del giardino.

Indosso un outfit ancora autunnale, permesso dalle temperature di qualche settimana fa, in cui ora credo potrei letteralmente congelare!!


 




































Il tutto è stato costruito attorno alla giacca di lana con i bottoni rivestiti di pelle, come pure le toppe aui gomiti, che molti marchi hanno riproposto quest'anno e che io conservavo nell'armadio da qualche anno, comprata in un impeto di stile "architect".












































































Ho poi deciso di abbinarla con una camicia bianca molto semplice dal taglio maschile, un jeans dal lavaggio scuro ma con le imputure a contrasto per far risaltare il candore della camicia, stivaletti, cintura e borsa in pelle a mano vintage tutti della stessa nota di marrone.















































































































































































Zero accessori per rendere il look ancora più maschile, unica nota di femminilità una spessa riga di eyeliner nero e un paio di passate di rimmel.

Tra le tantissime cose di cui mi sto innamorando a Paris ci sono i Marchè aux Puces, ne continuo a scoprire di nuovi con bellissime cose, tutte particolari, a volte davvero bizzarre e a prezzi veramente buoni!!

Ma te ne parlerò più diffusamente quando posterò gli outfit con le cose comprate lì!

Lidia



Indosso:
Giacca di lana Benetton (comprata un paio d'anni fa)
Camicia H&M
Jeans Met
Stivaletti Lamberjack
Cintura Accesorize
Borsa Vintage


martedì 26 ottobre 2010

Crisi creativa? MODO BRUSSEL!

Le cose migliori spesso e volentieri si scoprono per caso. Capitano lì d'improvviso, si materializzano sotto il naso e richiedono tutta la nostra attenzione attenzione.

Ecco appunto che domenica pomeriggio, immersa in piena crisi creativa, occhio gonfio, cioccolato fondente alla mano, accetto di fare una doccia e uscire perchè a parer del mio amico Raphael, mia personale guida in quel di Bruxelles, si sta svolgendo un evento eccezionale in centro città, che due tipi come noi non possono proprio perdersi.
Chiedo qualche chiarimento, e in un discorso abbozzato tra il francese e l'inglese mi pare di cogliere che la congrega brussellese dei fashion designer in accordo con una serie di artisti apre gli atelier, organizzasfilate improvvisate in spazi non usuali della città, esibizioni.
Ma ha un nome questa cosa? Un sito internet? E com'è che io non ne so niente? Che novellina accidenti.
Ebbene si, ha un nome, è un evento annuale che si chiama Parcours Modo.

Funziona così: ogni anno per tre giorni le vetrine dei negozi dell'area tutt'attorno a Rue Dansaert (in pieno centro, e dove si trovano per l'appunto tutte le boutique di questi stilisti) lasciano spazio alle creazioni degli artisti, dalle nuove proposte provenienti dalle scuole d'arte e di moda ai talenti più navigati e conosciuti. Viene messa a disposizione dei visitatori una mappa che segnala la disposizione delle varie esposizioni e eventi, guidandoli nella scoperta di tutti questi spazi, più o meno nascosti, in cui creazioni d'arte contemporanea si mescolano a nuove proposte d'alta moda e non seguendo i criteri più svariati.
Un tale evento si configura quindi come l'occasione per i nuovi talenti di farsi conoscere in unamaniera inconvezionale e più informale rispetto alle classiche settimane della moda.



I fashion designers che hanno sede a Bruxelles infatti sono considerati alternativi rispetto ad esempio a quelli di Milano o Parigi, e ciò perchè prendono spunto in maniera molto più ampia e dichiarata dall'arte contemporanea, dalla fotografia etnografica, dal surrealismo... Sono avvicinabili piuttosto ai giovani talenti emergenti tra Stoccolma, Istanbul e Berlino. E chiara dichiarazione di questa volontà "alternativa" è la presenza nella giò citata Rue Dansaert, fashion street di Bruxelles, di moltissime boutiques indipendenti rispetto ai nomi più conosciuti della moda.

Quest'anno in particolare, la direzione creativa di Parcours Modo 2010 era a cura del dipartimento di moda de La Cambre art school.
I criteri creativi maggiormente presenti erano a mio avviso tutti legati alla salvaguardia del nostro pianeta: l'ecocompatibilità, l'ecologia, il riciclaggio.
Vecchie giacche che diventano nuove mega borse o mini pochette, maglioni che diventano cappelli, fili che vengono reintrecciati a formare stranissime architetture indossabili, scarti di plexiglass riadattati ad elegantissimi pezzi di bigiotteria.

I nomi salienti della selezione:

ANNEMIE VERBEKE : la nuova collezione è un'omaggio alla designer e icona della moda degli anni '20 Valentina e all'artista americana Georgia O'Keefee, entrambe, anche se in modi molti diversi, creativi spiriti liberi che hanno con il loro lavoro arricchito la visione del fashion design dell'epoca. I capi sono un gioco di suggestioni più che aperta sensualità. Domina il contrasto, tra minimalismo e opulenza ad esempio, tra materiali rozzi e tessuti pregiati. Una tensione costante pervade ogni pezzo, ognuno dei quali sembra avere una propria forza interna, ognuno disegnato per il piacere di chi lo indossa tanto quanto quello di chi lo osserva.




CRISTOPHE COPPENS : il suo universo è intriso di humor. Riccorrenti i richiami all'iconografia tipica della contemporanea cultura pop, come teschi e pistole alla bad boy, canne di bamboo da hotel tropicali, richiami al design, alla tipografia. Quello che vediamo sono soprattutto accessori e cappelli dallo stile assolutamente irriverente, teatrale. E' evidente come per lo stilista il limite tra accessorio, oggetto domestico, interior design e installazione artistica si faccia sempre più sottile. Tra i sui fan nomi molto noti tra cui Rihanna e Beth Ditto.








CARINE GILSON : magnifica collezione di lingerie a cui la stilista dona il ruolo di "selling dreams", vender sogni. Creazioni eteree, vaporose e leggere, seta e Chantilly. "...ciò che influenza la collezione è il tocco della brezza sulla pelle nel bel mezzo di un prato assolato, tanto quanto il codice formale dell'Art Nouveau."

Altri erano CATHY PILL, ISABELLE LENFANT, JESSIE LECOMTE. SANDRINA FASOLI.

The Super Hero Project, evento collaterale

Scarpe e borse composte di materiale riciclato

 Boutique Sandrina Fasoli

Insomma, sono saltata da una crisi creativa ad un pentolone di idee. Non proprio dell'ambito che a me serviva, ma poco male, faccio fagotto ;)
A presto,
Martina



(photos by Raphael Hobart)

mercoledì 6 ottobre 2010

Paris Ready To Wear S/S 2011 Fashion Week - Martin Grant

Domenica sono riuscita a vedere il defilè di Martin Grant che si teneva nella cappella facente parte dell'Ecole des Beaux Arts, di cui ti ho già parlato, che aveva precedentemente ospitato la mostra temporanea della maison Cavalli per il 40esimo anniversario della maison.

Nonostante le piccole dimensioni dell'ambiente, la grandissima affluenza e il fatto che non ci
fossero posti a sedere sono riuscita ad accaparrarmi un buon posto per fare le foto
grazie alla gentilezza dei fotografi che mi hanno fatta sedere ai piedi della gradinata su cui erano disposti.

La collezione dello stilista australiano si contraddistingue per le linee pulite e per i dettagli molto curati.






































I colori restano quelli classici preferiti dal couturier come il nero, il beije e il khaki, unica importante eccezione il fucsia acceso che illumina con dettagli geometrici alcuni
scamiciati dal fondo nero, ma diventa protagonista, oltre che sulle labbra delle modelle, anche in
certi abiti.











































































Ogni pezzo, dal tailleur al longdress, mette in risalto la femminilità del corpo e ne sottolinea le forme, ponendo in particolare l'accento sul punto vita che è spesso stretto da una cintura alta.











































































Questi, a mio avviso, i meriti della collezione, per il resto mi è sembrato un defilè un pò sottotono, senza un carattere veramente deciso e poco coinvolgente per il pubblico.













































































Qui si chiude, purtroppo, la mia settimana della moda Ready to Wear, in quanto in questi giorni
sono cominciati i corsi e le mie giornate sono state e saranno piuttosto piene!

Ma Paris non è solo fashion week, c'è molto molto altro!

Lidia

sabato 2 ottobre 2010

From Paris Fashion Week - Pedro Lourenço

Ho avuto la fortuna di entrare ad una delle sfilate che mi interessavano di più di questa fashion week, quella del giovanissimo Pedro Lourenço, il precoce stilista brasiliano, il più giovane della fashion week parisienne, sembra beneficiare dell'ossesione del mondo della moda per la giovinezza!!
Avere un proprio brand avviato a diciannove anni dev'essere quantomeno esaltante!!

Dopo un'ora buona di attesa hanno fatto entrare anche noi poveri senza invitation!
Ma l'attesa, in cui peraltro ho conosciuto una giovane stilista francese molto simpatica di cui spero di parlarvi prossimamente, è valsa la pena!

La sua seconda sfilata, il debutto è stato nella corsa stagione, rimarca la sua preferenza per i capi in pelle dal taglio geometrico e per i tocchi di colore puro che spiccano nel bianco e nero totali ed in qualche occasione anche sulle sui sandali flat.
























































































































































Le pennellate di colore variano dal blu elettrico, al rosso pure, al verde, fino al giallo che si conferma (ahimè per me) tra i colori della prossima stagione.
Le pezze di pelle dal taglio geometrico e futuristico sono legati da inserti di un tulle effimero e praticamente invisibile, che fa sembrare il vestito sospeso sul corpo della modella.
Le giacche con ampi scolli sulla schiena sono accompagnate da drappeggi sinuosi che rendono
la figura a tratti morbida ed a tratti spigolosa.
Le tuniche di tulle con piccoli quadratini sospesi addolciscono la collezione.


















































































































L'essenzialità della collezione è rimarcata dal semplice chignon delle modelle e dal trucco composto da un solo ombretto arancione a tutta palpebra che mette in evidenza solo gli occhi.
Nel complesso la collezione mi è molto piaciuta, soprattutto per la ricercatezza del taglio ma il
mio dubbio resta la portabilità dei capi al di fuori della passerella.
Che sia davvero un "ready to wear"?
Tu cosa ne pensi?

Tornando a casa in metro ho avuto anche la fortuna di incrociare un affaticatissimo ma davvero molto gentile e simpatico BryanBoy di giallo vestito che mi ha ulteriormente rallegrato la giornata!
Lidia

giovedì 30 settembre 2010

Paris Ready To Wear S/S 2011 Fashion Week - Day 1

 Roberto Cavalli - 40 anni all'Ecole des Beaux Arts







































Ancora non del tutto cosciente di cosa significhi vivere a Paris e ancora presa dalle mille faccende organizzative, mai mi sarebbe venuto in mente che l'anniversario dei 40 anni della Maison Cavalli potesse essere ospitato proprio dall'Ecole des Beaux Arts, università in cui studio per questo semestre, insieme a molti altri eventi della Paris Ready To Wear Fashion Week s/s 2011.

Ovviamente gli spazi affittati dall'Ecole des Beaux Arts alla Maison erano minuziosamente presidiati da enormi body-guards ma sono riuscita a strappare qualche foto dell'allestimento della mostra sulla storia della maison in cui erano esposti i pezzi più famosi del couturier fiorentino.
La mostra era ospitata dalla cappella affrescata in stile barocco che fa parte del complesso degli edifici dell'Ecole, in cui all'interno era stata allestita una struttura metallica con appese le foto delle pubblicità e delle sfilate della Maison.











































































Non avendo nè invito nè pass o accrediti vari e avendo scoperto che le serata era la sera stessa (si, lo so, sono un disastro) ho tentato di presidiare l'ingresso con la mia coinquilina Aurora, che mi ha pazientemente accompagnata (Merci!) ma con scarsi risultati.

Sono riuscita a fare qualche foto, ma la qualità, a causa della folla assiepata davanti ai cancelli, è davvero pessima, quindi ho deciso di pubblicarne solo qualcuna.
Tra le varie star ospiti della serata che sono riuscita a vedere primeggia, Franca Sozzani (direttrice di Vogue Italia), Marta Marzotto, con due bellissime calle d'oro in mano (unica nota di gusto a mio avviso del suo outfit), Valeria Golino, David Guetta, il cui djset ha poi animato la serata, e consorte, avvolta da un tessuto animalier, rigorosamente in accordo con la Maison Cavalli. 
Stesse stampe e tessuti sono stati usati anche per l'allestimento degli interni della sala dove si è tenuto il favoloso e luculliano buffet in stile antica Roma, con enormi vassoi dorati e argentati ricolmi di frutta e fiori che ben si sposavano con le sculture, copia delle opere antiche greche e romane, poste all'interno dell'Ecole durante il suo periodo d'oro perchè gli studenti le prendessero a modello.

Il tutto, almeno come mi è parso dalle foto viste in rete, visto che appunto l'ingresso era strettamente riservato agli invitati, sfiorava a mio avviso il pacchiano, ma si sa "de gustibus"!

Vedremo cosa mi riserverà questa Fashion Week, ti terrò aggiornata!

Lidia

giovedì 16 settembre 2010

Bruxelles, il Belgio...e le nuvole.

Non sapevo mai come cominciare, ma ora che tu mi hai dato il la, mi lancio dietro a te.

Finisce domani la mia quarta settimana in Belgio, di cui tre a Bruxelles=casa.
La città è già mia, parte di me.
Commistione di lingue, culture, nido accogliente di immigranti da molto più tempo dell'Italia, ti fa sentire parte di sè senza alcuno sforzo. E così ti entra subito nel cuore.

Da oggi sono ufficialmente una parlatrice di fiammingo base: ho passato l'esame del mio corso intensivo di fiammingo durato tre settimane. Het Nederlaands, per la precisione.
Che qui ci si tiene a precisare, che l'identità culturale è fondamentale, parte fondante del profondo conflitto tra fiamminghi (abitano il Belgio del nord, Vlaanderen) e valloni (Belgio del sud, Wallonie).
Ma per il bene che ti voglio ti eviterò per ora la mia nuova conoscenza linguistica e mi fermerò al buon vecchio italiano, che tra tutte queste lingue rischio di dimenticarlo.
Pensavo di raccontare un po' di come ho trascorso la mia prima settimana qui, alla scoperta di questo strana terra, assieme al mio love, Bu.
Così, per chi mai avesse voglia di seguire i miei passi.

Innanzitutto, viaggiare attarverso il Belgio con la ferrovia nazionale è molto più economico che in Italia: per i minori di 26 anni esiste un biglietto che si chiama GO-PASS che costa 50euro, comprende dieci viaggi, non è nominale ed è usufruibile nell'arco di un anno. Grande cosa!! (Per chi ha più di 26 anni esiste il RAIL-PASS che di euro ne costa 75 ma funziona uguale).
Detto questo...

Prima città vista: BRUGES/BRUGGE
Pranzo da Tante Marie, posto assolutamente consigliato. Carinissimo. Si trova vicino al mercato del pesce.
Idea da copiare: insalata lenticchie+pomodoro a dadini+mela verde con finocchietto e filo d'olio d'oliva.
Per non parlare dei dessert (è brasserie-patisserie-sala da tè)!!!
Bruges= tetti a punta, ciotoli, mattoncini, canali, vento.
(Comprato uno splendido orologio-collana, decorato da smarties, in un negozietto che merita una puntatina: Anjelier, gifts and deco, Mariastraat 13, 8000, Brugge)



Seconda città vista: OOSTENDE
Il biglietto Brugge/Oostende costa 3euro, quindi conviene comprarlo e non usare go-pass per questa tratta.
Splendido Mare del Nord. Vento fortissimo. Scorci mozzafiato (fatte belle foto).
Città grigia, sporca, cadente. Triste. Mi ricorda Bucarest. Come volesse evocare un gran tempo passato, che no si sa se ci sia mai davvero stato.
Mette una tristezza infinita.
Se non ricordo male, ci veniva in vacanza Van Gogh con Gauguin, no? Beh, capisco ora il suo stato d'animo.
Prima di riprendere il treno, merendina tipica: scatoletta di alici appena pescate in una bancarella vicino al porto! uh!



Terza città vista: ANVERSE/ANTWERPEN
Bella città. Estremamente fiamminga: non si trovano indicazioni in nessun'altra lingua al di fuori di questa.
Molto ricca, ricoperta di milioni di gioiellerie. Città dei diamanti.
Zoo famoso, troppo costoso (euro 19.50 a persona!!)
Trovata felpa nera cicciona ma non troppo larga che cercavo da anni (H&M, euro 14.95).
In tutto il Belgio è sempre estremamente incerto, ventoso, a sprazzi piovoso.
Sembra me e il mio umore... :)
Andremo d'accordo.
Pranzo pessimo, digerito solo parzialmente e in seimila ore. Sconsiglio Le desider de Lille. No buono e troppo caro. Bleah!
Per rimediare sfrenata ricerca, andata a buon fine, di una pasticceria come si deve: Del Rey (Appelmanstraat 5-9, 2018, Antwerpen): più che vasta scelta di tè, caffè, cioccolate, tutto servito con degustazione di praline/pasticcini (euro 5-7) e che dire dei dessert, diciamo...complessi?! no words!



La scelta delle foto non è casuale...si, non solo perchè sono ovviamente le più stupide che potessi farmi fare, ma...cosa si ripete in tutte? Ebbene sì (per legarmi ad un altro topic fondamentale di questo nostro blog)... il giubbino in simil-pelle nero opaco! (Pimpkie, euro 29,90)
Credo sia stato l'acquisto più intelligente di questo per me prematuro inizio di stagione autunnale. Assolutamente sempre di moda, è il capo perfetto per questo tempo belga, bizzarro e mutevole. Si adatta a svariati stili, sdrammatizzando i più seriosi se necessario e dando un tocco un po' più punk al mio tendenziale amore per il look anni '60...!

La puntatina ad Amsterdam la racconto la prossima volta altrimenti questo post non finisce più...!

Ah, la cosa più bellissima del Belgio?! LE NUVOLE.
Tot ziens!

Martina

mercoledì 15 settembre 2010

Primi Giorni a Paris

Avrei voluto inaugurare questo blog, che sarà per un 50% redatto da me, con una piccola dichiarazione d'intenti, con le giuste motivazioni, le giuste frasi di circostanza..
Ma siccome queste cose non mi appartengono nella vita reale, non vedo perchè qui dovrebbero.

Basta dire che qui scriverò di me, di ciò che amo, di ciò che non amo e delle mie impressioni su quello che ogni giorno vedo, tocco, respiro..

Sono a Paris ormai da una settimana e devo dire che mi sembra di vivere qui da sempre!
E la cosa ancor più strana è ke abito nel Marais da sabato sera ma già mi sento parte di esso, delle piccole creperie dal profumo inebriante, dei piccoli ristorantini multietnici che inondano le rouelles di mille odori speziati, dei locali che restano aperti fino a tardi, del tornare a casa la sera dopo l'aperitivo con i nuovi amici, mentre il sole tramonta, un pò barcollante per il troppo Bordeaux, ridendo con Aurora, la mia coinquilina, e scoprire angolini sempre nuovi di questa bellissima parte di Paris.

Si, sono già ufficialmente innamorata di tutto ciò!
E si, penso sarà dura un giorno salutarlo..ma non è detto che ciò accadrà..dopotutto si vive alla giornata, n'est pas?


Ma veniamo al dunque, si tratta di un blog di moda si, ma non solo, si tratta di me.
E di Martina, ovviamente.
Di solito noi due dividiamo tutto, da sempre, da quando ci conosciamo.
Ma questa volta, non potendo dividere un luogo fisico, dividiamo questo piccolo spazio della blogsfera, in parte anche con voi che leggete.
La moda qui, è la nostra interpretazione della moda, non per forza quella delle riviste patinate.
Sono le nostre impressioni, quello che ci piace mettere, che ci fa sentire a nostro agio. Che ci fa sentire noi.

Ed ecco quindi un primo outfit, fotografato quest'estate in quel di Pienza, durante un weekend trascorso in Toscana con i miei.



                                  

tank top  Intimissimi
pantaloncini  H&M The Garden Collection
mocassini  Gallucci
borsa  vintage
cappello in paglia  comprato a Siena, artigianato locale
occhiali  Burberry
orecchini  Accesorize
anello artigianato regalo da Buenos Aires, artigianato locale